Ipnotizzati dalle reti all-news o presi in contropiede dai bollettini quotidiani, abbiamo di fatto imparato a convivere con le nuove keywords di questo semestre, un lessico obbligatorio che si è imposto a tutti i livelli di comunicazione: lockdown, cluster, smart working…
In bilico tra cronaca e passato prossimo, guardiamo con speranza ai prossimi mesi: sapranno i nuovi comportamenti sociali e l’accelerazione della Ricerca accompagnarci verso una soluzione alla pandemia globale? Ce lo auguriamo e intanto non possiamo che impegnarci nella direzione dell’impegno e del civismo.
Nel frattempo è già possibile volgere uno sguardo ai mesi passati in un’ottica di analisi, con un focus sul blocco totale delle attività avvenuto tra Marzo e Giugno 2020: periodo tra i più difficili, per le persone prima e poi per le aziende, che sempre di persone sono fatte. Come abbiamo vissuto? Cosa abbiamo perso? Come abbiamo reagito?
Gli andamenti del business: dalle previsioni di crescita a quelle di trasformazione digitale.
Se guardiamo ai fatturati, piccole e grandi aziende hanno risentito in maniera evidente del blocco delle attività commerciali, compensato solo in parte dal timido rimbalzo dei primi mesi di riapertura. A fare la differenza: la capitalizzazione delle imprese; il settore merceologico; il modello di business.
Tuttavia, poiché ogni crisi ha in sé un’opportunità, un’analisi più ampia include elementi che alla lunga potrebbero rivelarsi addirittura positivi: innesco alla trasformazione digitale, aumento delle vendite online, crescita a due cifre dell’ecommerce settore alimentare. Secondo i dati Nielsen a cavallo tra Febbraio e Marzo la domanda online di beni di largo consumo è cresciuta dell’80% e Netcomm ha rivelato che nello stesso periodo il 75% di chi ha acquistato online non lo aveva mai fatto prima.
Quale direzione per il futuro? Servizio al primo posto, ma sul podio anche creatività e strumenti digitali. E azioni in grado di associare ai tradizionali canali di vendita nuovi modelli commerciali, che tengano conto di fattori complementari: approccio integrato tra punto vendita fisico e piattaforme online, maggiore attenzione alla profilazione del cliente, proposta di prodotti Made in Italy e a Km0, nuove soluzioni di logistica intelligente.
Da Wematica una soluzione veloce e subito pronta: Ecommerce Locale
Intercettando molti dei valori sopra enunciati, Wematica ha realizzato in poche settimane una piattaforma ecommerce multivendor gratuita, immediatamente disponibile per i commercianti del proprio territorio: i migliori prodotti dei negozianti di zona, acquistabili anche online. Per il cliente un unico marketplace con interlocutori e marchi di fiducia, pagine e schede di gestione per ciascuna azienda, riepilogo ordini automatico, logistica indipendente, esperienza d’acquisto semplice ed efficace, con pagamento tramite carte di credito e PayPal.
Sperimentare, attivare, collaborare: questo lo spirito del progetto, che ha trovato immediato riscontro nei commercianti più intraprendenti. Operazione a tempo, scialuppa di salvataggio per le piccole realtà non digitalizzate. Con un modello economico accessibile: autonomia di gestione, nessun costo fisso, percentuale sul transato effettivo.
E adesso? Da progetto emergenziale a piattaforma sperimentale, destinata a una nuova identità. Mercati rionali? Centri Commerciali? Zone Industriali? Nato sulla spinta della necessità, Ecommerce Locale è pronto ora a una trasformazione ragionata. Con l’augurio che l’unico distanziamento da considerare sia quello dovuto all’accelerazione: dal presente incerto a un nuovo futuro sostenibile.
[…] Wematica durante il primo lockdown ha ideato e creato una soluzione veloce e subito pronta per le aziende locali: Ecommerce Locale. […]